Già solida la sua formazione culturale (è stato da sempre
affascinato dalla grande ed irripetibile lezione degli impressionisti
con i quali ha condiviso quello che potremmo definire "il sentimento
della transitorietà), allorchè ha frequentato la Scuola di Casa Romana a
San Cesareo del Maestro
Carlo MARCANTONIO.
Le sue vedute paesistiche da un lato e i suoi primi piani
floreali dall'altro, questi ultimi di accorato e sensuale lirismo, non
sono mai brani di realtà esterna, bensì autentiche pagine di un suadente
diario interiore.
Ogni suo dipinto ha connotazioni intimistiche vuoi per la
levità coloristica ma anche per il sintetismo attraverso il quale
esterna sulla tela certe apparizioni verde-azzurro. Non esiterei a
leggervi anche una trasognata e favolistica atmosfera metafisica, dacchè
il bravo artista è riuscito a registrare con delicati accenti
lirici il silenzio che diviene entità quaresimale riproposta ai nostri
giorni.
Grazie a questo silenzio dal profilo ondulato e
carezzevole è posto in essere il richiamo ad una realtà "altra" che in
definitiva è il regno del sogno e della luce ma principalmente il regno
dello spirito. io penso che certe sue composizioni, sopratutto quelle
floreali a cui si è fatto riferimento, siano brani di altissima
spiritualità e degni di essere letti quale reliquia iconografica di
certa spirituale e spiritualizzante pittura gotica. Il fascino dello
spirito che emana dalla sua pittura riflette non soltanto la
raffinatezza del suo spirito, ma anche la lezione del suo maestro a cui
va un commosso e referente ricordo.
Prof. Leo STROZZIERI
* * *
Per ora solo nei dipinti e nei
sogni di Marco Miglio crescono questi fiori, figli di stelle che nessuno
vede più perché velate da fumi e contrastate da luci sfacciatamente
risplendenti. Tuttavia nella notte ricostruita dal pittore, le stesse
cadute trasformatesi in fiori nuovi, rilucono di luce propria, della
luce che il nostro artista loro dona.
La tecnica usata in tali opere è determinata dalla mescolanza di
pigmento colorato con pittura unica che evidenzia effetti, tali da
riandare alla luna sognata e caduta nel prato. Forse l'accadimento è
stato più spontaneo che voluto e questo può affermarlo chi conosce bene
Marco Miglio.
La preparazione culturale del pittore è di tale spessore
che indubbiamente la sua poetica è costruita su fondamenta più che
solide e di sicura resa.
Ben venga la sua arte a renderci meno ostile questo mondo che confonde
l'empito industriale e finanziario con la misura della civiltà umana.
Maestro Giuseppe CASCELLA
* * *
Il colore di Marco Miglio
… una
trasfigurazione elegante
che rende
tattili le sue composizioni, dove gli elementi
trasudano
di vita.
Non v'è
tratto che non vibri di emozione.
Una pittura silente che
giunge al cuore e diventa voce.
Maestro Domenico SANGILLO
* * *
La ricerca di
Marco Miglio
Marco Miglio appare come un instancabile viaggiatore in
perenne cammino lungo i tortuosi sentieri della memoria che dalla
quotidianità conducono fino alla spiritualità più nascosta, più intima,
ed il suo cammino, passo dopo passo, è continua conoscenza, è meticolosa
riflessione, è accurata analisi, riversate e materializzate nelle
architetture della parola e dell'immagine.
Nel viaggio tutto è rivelazione e stupore: le piccole
cose del vivere e dell'esistere svelano le grandi emozioni, i dolori
sopiti, la malinconia dimenticata, la meraviglia di una scoperta, il
fascino dell' avvicinamento ad un tempo metafisico passato, presente,
futuro, indistinto; e, ancora passo dopo passo, si intravede una meta
misteriosa, sconosciuta che subito però si manifesta irraggiungibile
perché si allontana di fronte all'incedere: Miglio, da attento
viaggiatore dell'esistenza, documenta tutto ciò ed i suoi appunti di
viaggio sono caleidoscopi dell'interiorità proposti appunto nella
duplice interpretazione verbale e visiva dell'esperienza umana. Il suo è
un agire personale e solitario, è un vedere il mondo attraverso
un'indagine infinitesimale, accurata e a tutto campo che ricuce insieme
due linguaggi naturalmente distanti e, spesso, inavvicinabili, ma qui
accostati fra di loro con perizia e sensibilità e resi risonanti ed
attraenti, contrastanti, ma concordanti. Parola e immagine due termini
consueti, spiritualità e tecnologia due dimensioni sorprendenti,
soprattutto se conviventi oggi, in un mondo in cui la spiritualità si
allontana sempre più da noi, e la tecnologia si avvicina velocemente
insidiando tutto ciò che fin ad oggi è stato.
È proprio qui che l'operazione di Miglio assorbe
significati importanti: usare la parola nel suo aspetto lirico ed
evocativo e l'immagine digitale nel suo aspetto tecnologico evoluto
evitando che i due elementi entrino in conflitto, evitando la collisione
e lo scalzamento dell'uno a danno dell'altro; la sua opera però, anche
se si giova di tecniche diverse, va considerata globalmente, come un
insieme inscindibile, come un sistema unitario generato dalla spinta
dinamica del viaggiare nell'anima e del cercare dentro ciò che è stato,
ciò che è svanito, ciò che è entrato, ciò che si è sviluppato: Soffio
Vitale - Pensieri e Immagini dall' Anima sono poesie, cronache
interiori, rappresentazioni ancestrali, cromatismi primordiali degli
automatismi della memoria, vortici senza fine dell'inconscio.
Alienazione, Disconnessione, Metamorfosi, Firewall,
Filamenti d'Anima, La Vita nel Gorgo, Sine Die, DisUnione, la serie del
Tunnel: sono alcuni dei titoli da Soffio Vitale che già, da soli,
introducono nell'inquietudine dell'esperienza umana, alludono
all'incomunicabilità, ai paradossi della vita, al "Male di vivere"
montaliano, all'esperienza inesperita della morte, alla contemplazione
ineffabile dell'immutabilità e della molteplicità delle cose.
"Filtri i dialoghi sai già dove arrivare. / Ti nascondi
dietro te stesso, difficile riflettersi. / Sdoppiarsi, triplicarsi,
moltiplicarsi. / Bloccare le entrate. / Esisti con la tua esiguità."
Oppure "Espletare le funzioni essenziali e nutrirti ancora. Questo il
tuo fare. / Profumarti d'essenze delle tue deiezioni / per finire nella
forma informe / rinvenendo un abbozzo della tua figura." Un'ironica
amarezza delinea immagini articolate e pungenti dei Pensieri, sono
quadri tormentati, sono scorci di vita ritagliati dall'esistenza
sfuggevole e fissati sulla carta in un collage di sentimenti personali
ed universali.
A volte le parole disegnano immagini, altre narrano
situazioni, ambienti, storie dell' anima, appunto, sempre con
disinvoltura, veloci, ma accorte nel concorrere ad evidenziare un
sentimento che scaturisce da qualunque elemento che racchiuda tracce
d'umanità quotidiana. Ogni cosa ha un suo ruolo ed un suo posto e Miglio
vi penetra all'interno, ne sottolinea il potere evocativo, come se i
gesti e le cose avessero assunto significati rituali capaci di contenere
segreti e di racchiudere i simboli di tutta una vita.
Così le opere digitali, accompagnate sempre da titoli
particolarmente eloquenti, rivelano una consistenza magmatica, densa,
corposa, come se la loro esecuzione avesse richiesto una stratificazione
materiale di esperienza interiore. Le immagini presentano una fisicità
vitale, come se riuscissero a simboleggiare concretamente apparati
fisiologici dell'Anima: Filamenti d'Anima ci attira in un agglomerato
misterioso, in un tessuto interiore composto di cromatismi dell' anima
che racchiudono messaggi segreti e simbolici; le opere de Il Tunnel e di
Incidente risuonano di clamore e di tensione drammatica, illustrano l'inillustrabile,
sono testimonianze inequivocabili di un dramma che solo nella
rievocazione assume un significato di comunicazione semantica, è una
trasmissione dell'esperienza fisica e mentale, è la sensazione che
prende forma, colore, corpo ed anche voce seppur silenziosa, ma sonora.
Soffio Vitale è la sintesi dell' energia che muove Miglio
nelle sue creazioni, Soffio Vitale è lo scrigno dell'essenza degli
scritti e delle opere digitali: Miglio sa bene che è immerso in una
personale ed ardita sperimentazione in cui emerge il tentativo, ben
riuscito, di accostare lirismo e tecnologia, interiorità e informatica,
sentimento e byte, sa bene di essere protagonista di questo tempo
incerto e indefinibile, in cui la dimensione umanistica è sorpassata
dalla dimensione tecnologica, ma Miglio sa bene che l'opera digitale ha
bisogno proprio dell'unicità di un personale soffio vitale umano per
essere comunicativa e vibrare autonomamente.
Prof. Claudio MAZZENGA
***
Le due sezioni del libro si articolano con scritti e
immagini di opere digitali. Entrambe svelano il rapporto dell’autore su
problematiche attuali con domande poste a se stesso e ai lettori. Le
Immagini sono elaborate al computer e questa scelta è fondamentale
perché ha consentito all’autore di esprimere le impressioni ricevute da
un’esperienza vissuta, attraverso la quale, rileva e svela momenti della
sua vita interiore e la capacità di trasmetterne i dati essenziali che
potranno predisporre chi guarda, a percepire i segreti che l’immagine
comprende e fa circolare. Parlano dell’impalpabilità delle emozioni e
dei sentimenti riposti nell’interiorità di Marco e, dunque, possiamo
collegarle ad una figuratività formante e leggera che sconfina
nell’invisibile. Sono forme dell’intuizione che scaturiscono da intime
risonanze racchiuse nella coscienza e che stabiliscono il proprio modo
di essere. Il titolo della raccolta, Soffio Vitale - Pensieri e
Immagini dall’Anima è inequivocabile dichiarazione di donare
qualcosa di sé che non si può comprare e che impreziosisce la qualità
del suo lavoro che esige la condizione del guardare e dell’immaginare
per vedere dentro. Queste immagini e questi scritti, parlano a chi vorrà
predisporsi all’ascolto interiore.
Carmine
Mario Mulière
***
Le
opere di Marco Miglio rispecchiano i suoi pensieri e, soprattutto, le
sue aspirazioni.
L'Artista forse è privilegiato poiché l'Arte è il mezzo
più idoneo e diretto per trasmettere ai nostri simili sensazioni
nascoste dentro di noi e più difficili ad esprimere con la parola, anche
se la parola pure deriva dall'immagine.
Altresì, Marco sa bene come 'nasce' un'opera: da questo
procedimento possiamo affinare le nostre proprie intrinseche qualità. E
allora è importante essere tutt'uno con quello che facciamo.
Pablo Picasso diceva: "È importante quello che si fa, non
quello che si ha in mente di fare". Condivido il significato di queste
parole e le ho prese come metodo personale.
Una parte del significato della nostra presenza in questa
dimensione - ne sono convinto - dipende dalle azioni e dalle opere che
riusciamo a compiere.
Da noi dipende anche il 'come' fare.
La risposta risiede nella parte più intima e nascosta
anche a noi stessi: lì dobbiamo cercare, il resto è compreso nella
totalità significante che per me è il riflesso della Trascendenza.
La sostanza delle opere è la testimonianza della propria
esistenza.
Inutile dare consigli o fare complimenti: il suo cammino
è iniziato ed egli saprà trovare l'andamento giusto per procedere
nell'avventura di questa Via meravigliosa.
Carmine Mario Mulière
***
Luca Marcantonio - Scrittore e Pittore
Conosco da anni questo novello Ulisse, che mi piace
ritenere tale in virtù della definizione che a Odisseo fu data: politropo.
Marco Miglio è appunto un uomo politropo, si volge in ogni direzione,
varia, spazia, indaga, curiosa, sperimenta. Diversamente, non avrebbe mai
potuto dedicarsi con la stessa passione ed entusiasmo in tutto quello che ha
voluto intraprendere, dall' attività
commerciale alla pittura passando per la poesia, la filosofia, i segnali del
corpo, e quella vena di medianismo che emerge ogniqualvolta i suoi occhi ti
guardano. Anzi, ti indagano. Perché Marco Miglio scruta sguardi,
atteggiamenti, parole, ne mischia le essenze, ti ritrae nella tua quiddità
e proprio come quando trasferisce su tela una parte di sé, nel momento in
cui instaura un dialogo (ammesso e non concesso che lo ritenga utile e
costruttivo) percepisci chiaramente che davanti non hai una persona
qualunque. Perché ti ha già capito, e il suo capirti prosegue attraverso
lo studio delle tue parole, del tuo atteggiamento, della positività che
trasmetti, della cultura che scambi, e quando finalmente ti accoglie scevro da ogni presunzione nel suo essere e nel suo sentire non puoi fare a
meno di accorgerti che sta iniziando un'interazione
che mai diverrà banale, inutile o fine a sé stessa. Marco è una scoperta
continua, che sia una frase, un ragionamento, un'opera
d'arte,
una poesia. O un silenzio. La sua pittura non si discosta da questo modus
operandi. In ogni tratto, in ogni zona dell'opera,
è possibile riscontrare quell'analisi
intimistica della realtà, evincibile attraverso l'osservazione
di quei fiori o di quelle figure immote ma liricamente ed elegantemente
cinetiche, a beneficio di chi si prende l'onere
e l'onore
di volerne immaginare gli sviluppi, il perché della loro presenza, il
messaggio che stanno trasmettendo. I suoi quadri rimandano a poesie delicate
dal messaggio deciso, a visioni eteree la cui trasparenza getta lo sguardo
su temi forti. Il che, palesemente, è una trasmissione su tela del proprio
io,
laddove dietro ad un approccio personale scanzonato, ludico e gioioso si
appresta ad emergere il lato profondo, serio, intimistico, quello dell'empatia
e del piacere di mettere in condivisione l'essere
e il pensiero. Così, attraverso segni, tracce, parole, poesie, frasi, la
personalità di Marco Miglio si offre come un prelibato frutto per coloro
che vogliono assaporare qualcosa di genuino che nasce a dispetto di un mondo
sempre più arido.
Due to his sound education (he
has always been fascinated by great and irripetible lesson of
the impressionists with whom he has shared what we could define"the
feeling of transscience"), he has attended the "Casa Romana"
school of Master Carlo Marcantonio.
His landscape on one side and his
floreal foregrounds on the other, these last ones of sorrowful
and sensual lyricism are never expression of an external reality
but authentic pages of a suadente inner diary.
Each painting has intimist
connotations most of all for its array of colours but also for
the essentialism through which he exposes on canvas certain
blue-green apparitions. I also see in his paintings a dreaming
and folk tale metaphysical atmosphere as this good artist
through delicate lyric accents successfully expresses the
silence that becomes lent entity revived to our days.
Thanks to this silence from the waved and
caressing profile is placed in being a callback to the truthe
"altra" that after all is the reign of the light and dream but
most of all the reign of spirit. I think that cartain works,
above all the floreal ones mention before, are works of high
spirituality and spiritualizing gothic painting. The fuscination
of the spirit shown in his paintings reflects not only the
refinement of his spirit bau also the leson of his Master to who
goes an affectionate and rferring memory.
Prof. Leo STROZZIERI
* * *
At the moment only in the
paintings and dreams of Marco Miglio grow these flowers,
children of stars that nobody sees anymore because veiled from
smoke and contrasted by brazenly bright light . However in the
nigth rebuilt by the painter , they become new flowers, shining
of theirs own light. The light our artist wants to give them.
The technique used in suc works is based on mixing coloured
pigments with only paint thet evidences effects, as to recall a
dreamt moon fallenin a field. Perhaps this has been more
spontaneous than intentional but only who knows marco Miglio
well can assert. The Curtural preparation of the painter is of
such refinement that undoubtedly his poetics is built on such
solid foundations of sure result: very his art comes to render
us less hostile this world that confuses industrial and
financial vehemence with the measure of human civilization.
Master Giuseppe CASCELLA
* * *
The search of Marco Miglio
Marco Miglio appears as an untiring traveller in perpetually
wandering along the winding path of memory that leads from the
daily to the most idden, intimate spirituality and his march,
step by step, brings continuous acquaintance, meticolous
reflection, accurate analysis, turned and materialized into the
architectures of word and image. During the travel all is
revelation and ustonishment: the small
things of the living and existing reveal the great emotions, the
smothred pains, forgotten melancholy, the wonder of a discovery, the fascination approach to a metaphysical
time past, present, future, indistinct. That step by step, draws
up to a catches a mysterious, unknown place but immediately
becomes unapproachable. Miglio, as careful traveller of the
existence, documents all and his notes on this trip are like
haleidoscopes of inner spirituality, proposed in a twofold oral
and visual interpretation of human experience. His solitary and
personal act is to see the world through an infinitesimal survey.
accurate and all field tht soins two languages naturally distant,
often, unapproachable but her put together with skill and
sensuativity made attractive and contrasting but concordant.Word and image two
commons terms, spirituality and technology two amazing dimensions, above all if
cohabiting today in a world where spirituality is always
more and more distant and technology runs fast threatening
all to today.
It his here that Miglio's operation shows all its importance.
The use of the word in all its lyrics and evocative aspect and
digital image in its technological aspect avoiding the collision
and overwhelming of one to the damage to the other. His works
though even if merges various techniques is to consider globally,
as one, a unitary system generated by the will to travel in the
spirit, trying to look for what has been, has vanished and what
has developed. Soffio Vitale - Pensoeri e Immagini dall'Anima-
is poems, reports, ancestral rappresentation, embryonic
chromatism of memory automatism, endless subconsious vortices.
Alienation, Logoff, Metamorphosis, Firewall, Filaments of
Spirit, the Life in the Gorgo, Sine Die, DisUnione, the tunnel series: are
only some of the titles in Soffio Vitale that alone introduce to
the restlessness of human experience, allude to
uncommunicability, to paradoxes of life, to "Male di Vivere"
montaliano, to the
unexperienced experience of the dead, to the ineffabile
contemplation of immutability an variety of things."Filtri
i dialoghi sai già dove arrivare. / Ti nascondi dietro te
stesso, difficile riflettersi. / Sdoppiarsi, triplicarsi,
moltiplicarsi. / Bloccare le entrate. / Esisti con la tua
esiguità." Oppure "Espletare le funzioni essenziali e nutrirti
ancora. Questo il tuo fare. / Profumarti d'essenze delle tue
deiezioni / per finire nella forma informe / rinvenendo un
abbozzo della tua figura."
An ironic bitterness delineates
articulate and poignant images of thoughts. They are tormented pictures, they are
pieces of life cut and pasted on paper in a collage of personal
and universal feelings.
Sometimes words draw images, others
relate situations, atmospheres, stories of the spirit, always
fast, confident but concurring to evidence a feeling that gushes
from any element that encloses traces of daily humanity.
Every think has a role and a
place and Miglio penetrates inside highlighting its evocative
power, as if gestures and things have assumed ritual meanings
able to keep secrets and hold the symbols of a whole life.
The digital works, always
eloquently titled, reveal a magmatic, dense, full-bodied
consistency as if their carrying out demanded a stratification
of inner experience. The image show a physical vitality, as if
they are concretely able to symbolize physiological apparatuses
of the spirit. "Filamenti d'Anima" attracts us to a mysterious
agglomerate, in inner weaving made of spiritual chromatism that
encloses secret and symbolic messages. "Il Tunnel" and "The
Incidente" show clamor and dramatc tension illustrating the
unillustratable, areunequivocal evidence of a drama that only in
its rievocation has a meaning of semantic communication. They
show physical and mental experience, its sensation that gets
shape, colour, density and voice even if silent but sonorous.
"Soffio Vitale" is the synthesis of the energy that moves Miglio
in his creations, it's the casket of the essence of written and
digital works. Miglio knows well that "Soffio Vitale" is a
personal and claring experiment in which we can see the attempt,
very succesful, to join lirism and technology, interiority and
computer science, feeling and byte. He knows well to be a
protagonist of this uncertain and undefinable time, in which the
humanistic dimension is overwhelmed by the technological
dimension.
But Miglio knows that digital
work needs the uniqueness of a personal "soffio vitale" to be
communicative and vibrate independently.
Prof. Claudio MAZZENGA
***
* * *
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