Spaesati nel macrocosmo della vita.
Scarsezza, esteriorità, imperfezione,
svogliatezza, imprecisione.
Guardare quel mare impetuoso con onde che
rasentano il cielo rompendo lo scorrere delle nuvole, preoccupati di tuffarsi
ogni mattina.
Il macrocosmo fagocita tutto. L'individuo
vaga nella pece.
Sermoni televisivi, invenzioni e finzioni,
giornate calde e gelide sul perimetro del tempo che scorre come mercurio tra
pareti di cristallo.
Urlatori e venditori facili che giocano
sapendo di vincere, uditori dai timpani atrofizzati, abituati, assuefatti.
Statue di cera senza movimenti, spalle e
visi abbassati, andature tentennanti. Per restaurarsi solo fitness, massaggi,
lifting cerette e bendaggi.
In passato zone da esplorare ora, solo vie
di passaggio.
Dalle macchine cani che abbaiano su
sottofondi musicali alieni, notiziari finiti e indefiniti, singoli o di coppia,
sempre diversi ma uguali.
Camminare blindati e corazzati, movenze
complicate.
Proteggersi per sopravvivere: egide,
ombrelli e tetti insufficienti per acque acide che piovono all'improvviso.
Schizofrenici, vuoti e folli compagni,
compagne, amanti, mariti, mogli...tutti cercano appoggi, stampelle e bastoni.
Vivere scansando la solitudine, l'insicurezza e le mancanze, nascondendosi
dietro maschere che non fanno ridere e trasudano lacrime.
Finzione: pratica quotidiana esercitata da
laureati in imbecillita', specializzati con master per migliorare l'arte
di mimetizzarsi.
Telefoni cellulari come ponti levatoi per
rimanere sempre in contatto, per stare vicini.
Vicini a chi? Vicini a cosa?
Sicuramente lontani dal proprio io.
Religiosi come direttori marketing di un
supermercato che non danno risposte importanti, basilari, che non indicano la
vera via per avvicinarsi al divino, solo veti,divieti e imposizioni che
nascondono l’insicurezza e la povertà che il loro animo partorisce.
L’uomo al centro del cosmo, al centro della
vita.
Il tempo non dà esperienza e svelto scorre…
La fretta, la velocità: cibi veloci, amori
veloci, lavori veloci, cure veloci, logorroici che dicono, parlano, senza
affermare nulla, il nulla in assoluto.
Nano-tecnologie arrivano sempre più in
profondità.Si prova a capire in profondità, senza approfondire, pensando
superficialmente.
Diverse fazioni si dividono all’insegna
degli schieramenti senza buon senso, senza guardare la realtà.
Princìpi ed etica annullati, buone maniere
sofisticate, trangugiate,
nozioni impartite, mai recepite.
Lo stato delle cose non
cambia, mutare rotta costringe a sacrifici e rinunzie.
Tante le superfluita' che
surrogano sicurezze mancanti, sicurezze che nessuno può dare, certezze che
nessuno può marcare.
Lasciati liberi di
vedere, guardare, osservare,
partecipare ai giochi
senza conoscerne i regolamenti.
Regole da rispettare, rispettate
da punti, che di vista non sono.
Sregolarsi e' consentito, anzi
suggerito e consigliato,
lasciarsi vivere e niente più…
Individui indebitati:
mutui trentennali, elettrodomestici da
prendere oggi e pagare più in là pensando ai regali. Tutto al di fuori delle
possibilità.
Bambini col debito, malati, senza
nutrimento, viventi fra guerre da loro non volute, fra proiettili vaganti...Altri
invece… non accuditi, sorvegliati da baby sitter
dalle voci stridule, immature ed ignoranti, svogliate e fiacche, cercano
inconsapevoli di crescere davanti al nuovo focolare, la tv.
Da lì possono vedere e conoscere tutto,
abbandonandosi con le pupille ipnotizzate da immagini raccapriccianti.
©2006 by RIVISTA di EQUIPéCO -
CARMINE MARIO MULIERE EDITORE
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